Intervista a Fabrizio Nezkad
Lo sport ad Ostia passa anche per dei progetti di solidarietà e volontariato, come quello che Fabrizio Nezkad
e Giovanni Zannola seguono ormai da quasi 4 anni.
"La nostra Associazione si chiama Ragazzi di vita e nasce nel settembre 2010 da un progetto che coniuga l'impegno per il sociale e la nostra passione per il calcio. Abbiamo deciso di dedicarla ad un personaggio importante per il nostro municipio che è Pier Paolo Pasolini, richiamando uno dei suoi più famosi romanzi."
L'Associazione vede al suo interno sia utenti con disabilità cognitive che normo-dotati e fa una scuola calcio a 5 presso il Pala di Fiore ad Ostia, al Canale dello Stagno, due volte a settimana il martedì alle 16 e il sabato alle 10,30. La stagione sportiva, da settembre a giugno, è corollata anche da eventi come tornei, manifestazioni ed esibizioni. "Siamo in tre ad occuparci di questo progetto, mentre i fruitori sono circa una dozzina sia del nostro territorio che da più lontano. Si va dal più piccolo che ha 6 anni al più grande che ne ha 43."
Perche avete deciso di metter su questo progetto?
Le famiglie che hanno un disabile in casa hanno anche un problema economico da affrontare e gravare sul reddito con un ulteriore costo sarebbe stato difficile. Il nostro è un progetto gratuito e l'unica spesa che affrontano le famiglie è quella del kit sportivo, che comprende borsone, tuta, giacca e divisa. Non ha finanziamenti pubblici, siamo volontari e il presidente del Pala Di Fiore, Dott. Galimberti ci ha messo a disposizione gratuitamente i campi da calcetto.
Obiettivi e risultati?
Vogliamo far conoscere il lavoro che facciamo per potere prendere sempre più ragazzi. Il nostro obiettivo è formare i ragazzi per farli diventare loro stessi allenatori, come mister in seconda. A settembre faremo un corso per formare altri volontari come noi, che possano aiutarci in questo progetto. Per poter giocare con noi basta fare domanda: è aperto a tutti. Si tratta di un progetto di calcio integrato, in cui ragazzi con problemi giocano con altri ragazzi e ragazze. I ragazzi con disabilità si sentono più parte integrante ed hanno la voglia di stare con altri giovani della loro età. I ragazzi normodotati sviluppano invece una sensibilità ed una attenzione verso il tema e si rendono loro stessi protagonisti, mettendosi a disposizione della squadra e dei limiti che i ragazzi possono avere.
Qualche esempio di attività svolta?
Il municipio patrocina sempre le nostre iniziative così come l'Ente di Promozione Sportiva (AICS).
Il primo marzo 2014 ad esempio abbiamo organizzato la manifestazione "Un calcio alla diversità" per sensibilizzare alle tematiche che noi trattiamo e per creare una festa. Abbiamo organizzato un quadrangolare, con una squadra di Pomezia, una del Torrino, una dell'APD Vega juniores e noi. Le partite sono state arbitrate dagli arbitri professionisti della sezione di Ostia. La manifestazione si è conclusa con una partita tra due squadre, una formata dai consiglieri di maggioranza e di opposizione che hanno sposato l'iniziativa contro una sezione dei dirigenti della nostra Associazione.
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Intervista rilasciatami di persona il 5 aprile 2014