Obiettivo Ostia: il territorio visto con altri Occhi, le riflessioni di Eleonora De Simoni
"Grazie a questo progetto ho imparato che tutto ciò che si vive al di fuori di se stessi deve essere appreso ed assorbito attraverso un occhio antropologico"
Per alcune studentesse del liceo Anco Marzio di Ostia, l’estate del 2018 è iniziata con entusiasmo per essere state coinvolte in un nuovo progetto denominato “Obiettivo Ostia, il territorio visto con altri occhi”.
Il progetto consisteva in sei incontri che partivano da maggio e terminavano a metà giugno. Ad ogni incontro il professore e biologo Aldo Marinelli (il docente che teneva il corso fotografico) ci portava in varie e bellissime zone di Ostia, dai posti più conosciuti a quelli più remoti ma entrambi nascondevano i più bei tesori di questa piccola città sul mare.
Il tutto visto con occhi diversi, curiosi e pieni di voglia di scoprire.
Farfalla Aglaia, nella Pineta di Ostia
Questa esperienza mi ha regalato immagini bellissime, incontri speciali ma anche la possibilità di degustare i cibi caratteristici di questo territorio di mare;
Il missile del negozio di Krapfen Paglia
Alessandro Paglia
inoltre ha saputo farmi vedere senza veli di pregiudizi o aspettative i più veri e profondi valori che ci regala la vita attraverso l’ascolto attento e curioso delle storie di persone come chi lotta per tenersi la propria abitazione, o quella di un pescatore che si alza prima che il sole sorga perché ama il suo lavoro, ma anche di uno scrittore e del suo libro nel quale narra di un’epoca di Ostia, quando i bambini passavano il tempo semplicemente con una ruota di auto sgonfia che diventava il loro giocattolo più bello anche per tutto il giorno.
Giorgio Rascelli, scrittore
Questo progetto non solo aveva il fine di come usare al meglio una macchina fotografica, nelle sue funzioni e caratteristiche ma anche di trovare nuove emozioni nel sapere attraverso la conoscenza di cio’ che accade del nostro territorio. Ci ha consentito senza troppa timidezza di relazionarci con tutte le persone che abbiamo incontrato ed intervistato, non è stato solo un corso basato sulla fotografia ma anche sul lavoro che svolge il giornalista che fa l’inviato sul territorio.
In questi incontri abbiamo anche assistito alla processione di San Nicola, dove una schiera di persone mascherate hanno saputo rievocare personaggi dell’epoca del Santo con lo sfondo della chiesa di Regina Pacis, nell’atmosfera dei ritmi dei tamburi e della musica del tempo e della tradizione.
Foto scattata alla processione di San Nicola, cavaliere medievale
Ma sempre parlando di atmosfera ci siamo anche fatti cullare dall’armonia e tranquillità che ci ha offerto la nostra grande e colorata pineta all'interno della quale si trova la splendida riserva di Procoio.
Passando da un luogo all’altro i nostri occhi hanno potuto assaporare colori splendidi, caldi e vivaci come quelli di un grande banco di frutta e ortaggi che un fruttivendolo vendeva per la strada.
Vivace banco di frutta in via Armuzzi
Con l’aiuto dello studio delle Scienze Umane grazie a questo progetto ho imparato che tutto ciò che si vive al di fuori di se stessi deve essere appreso ed assorbito attraverso un occhio antropologico, che privo di pregiudizi, possa riempire il proprio bagaglio culturale ed ampliare i nostri pensieri e le nostre chiusure mentali ad orizzonti molto più vasti e speranzosi, magari per un futuro migliore.
di Aldo Marinelli del 18 agosto 2018