Obiettivo Ostia: il territorio visto con altri Occhi, Margherita Barbero
"Abbiamo appreso l’arte dell’osservare con occhi diversi, scoprendo facce di Ostia la cui conoscenza era solo superficiale"
Il Liceo Classico e delle Scienze Umane Anco Marzio, metteva a disposizione l’opportunità di partecipare al progetto di alternanza scuola-lavoro “Obiettivo Ostia”, un corso di fotografia di sei incontri finalizzato alla scoperta del Litorale romano e delle diverse realtà in cui viviamo, mettendone in risalto l’unicità di ognuna.
Un percorso scandito non solo dagli scatti delle macchine fotografiche, ma anche dalle sensazioni, dagli odori e dai sapori di una comunità che offre un’ampia vastità di scenari, dalla calma e serena vita degli abitanti del Borgo dei Pescatori,
alla frenesia e alla vitalità della processione di San Nicola alla chiesa di Regina Pacis.
In ogni incontro abbiamo avuto modo di intervistare persone uniche e rappresentative, viaggiando tra passato e futuro. Dal legame fortissimo di amore e dedizione con il mare del pescatore Michele Migliore alla visione innovativa del Presidente della Lega Navale Luigi Cassetti;
dalla tradizione dei Krapfen di Alessandro Paglia, ai sogni e alle ambizioni del giovane pilota di droni Giacomo Buffoni, grazie al quale abbiamo potuto scoprire le opportunità che offrono queste tecnologie emergenti con cui abbiamo potuto osservare una ripresa dall’alto della magnifica villa di Plinio.
Abbiamo anche potuto conoscere la storia dell’Idroscalo e dei suoi abitanti, spesso vittime d’ingiustizie e pregiudizi, una storia che ci è stata raccontata con orgoglio e fierezza da Franca Vannini presidentessa della comunità Foce del Tevere.
Inoltre, durante il percorso, abbiamo potuto sperimentare diverse tecniche fotografiche; in riva al mare abbiamo scoperto come congelare l’acqua delle onde, creando un particolare e spettacolare effetto; per la vivace Piazza Anco Marzio e per il pontile siamo entrati nella dimensione della street photography, lasciandoci affascinare dai dettagli della vita quotidiana, mentre durante la processione abbiamo dovuto tenere i ritmi dei fotografi di eventi, sempre pronti a cambiare inquadratura e soggetti.
Nella pineta di Castel Fusano, travolti dalla natura, abbiamo catturato i piccoli dettagli e i colori dei fiori e delle farfalle, e all’Idroscalo attraverso gli obiettivi delle macchine fotografiche siamo riuscite a cogliere l’orgoglio e il senso di appartenenza degli abitanti di un luogo che, a occhi distratti, restituisce immagini distorte.
In conclusione si può dire che abbiamo appreso l’arte dell’osservare con occhi diversi, scoprendo facce di Ostia la cui conoscenza era solo superficiale.
Margherita Barbero
di Aldo Marinelli del 18 agosto 2018