Io sono guarita!!
Olivia, malata di Covid dal 21 febbraio 2020, ci racconta il suo percorso di guarigione all’insegna dell’affetto dei figli e degli amici, ma anche del gatto
“Oggi è il mio 33esimo giorno di sorveglianza domiciliare che spero finisca presto, perché oramai sono guarita. Ho avuto la fortuna di non avere avuto complicanze respiratorie durante la mia malattia e di essere circondata dall'affetto sincero e l'aiuto dei miei figli, dei miei amici e dei miei gatti. Ho seguito e seguo tuttora tutte le indicazioni datemi, così come hanno fatto i miei figli, che hanno vissuto una lunga quarantena. Facciamolo tutti! “
Così Olivia si presenta tramite una mail allegando la foto del panorama dalla sua finestra per il piccolo concorso “Ostia dalla finestra”: i suoi adorati pini di fronte casa “che mi hanno tenuto compagnia perché, anche da malati, vivere a Ostia è una gran fortuna”.
Conosco Olivia, grazie ad una passeggiata con il WWF nella pineta delle Acque Rosse di qualche mese fa. La figlia di 12 anni era rimasta affascinata mentre le presentavo ragni, ragnatele ed altre curiosità sul mondo animale e vegetale.
Ci mettiamo in contatto, vorrebbe che la sua storia diventasse un simbolo di speranza e di positività, non quella al COVID 19 come lei ha avuto, ma come sprone per tutti coloro che ora stanno vivendo la sua stessa esperienza.
Tutto inizia il 21 febbraio, quando a Roma ancora non si parla di quarantena e zona rossa.
La febbre fissa (“ma mai al di sopra dei 38,2”), la grande spossatezza (“dormivo più di 12 ore per notte”), i dolori muscolari e la completa inappetenza vengono scambiati per una forte influenza. Un po’ di tachipirina (“detesto prendere medicinali”) e lo stare continuamente a letto portano Olivia a recuperare abbastanza tanto da andare al lavoro i primi di marzo. Dopo più di 10 giorni a casa, ancora con bruciori alla gola e agli occhi e con una debolezza che non va via (tutti i sintomi, compresa una tossetta che è apparsa alla fine, spariranno dopo altri 10 giorni) si va a Roma, “per fortuna in macchina”.
Ma qui la sorpresa: il suo datore di lavoro è stato appena ricoverato allo Spallanzani, dopo due settimane di malattia. Tutto il personale quindi torna a casa.
Da questo momento scatta la paura di aver contratto il COVID; si contatta la ASL e il tampone viene fatto immediatamente. Risultato: positiva…
“Ora siamo ai primi di aprile ed ancora non sono riuscita ad uscire, nonostante sia ormai guarita. Ho fatto altri due tamponi risultati negativi e sono in attesa del permesso della ASL. Vorrei rendermi utile a qualcuno ora che sono immunizzata. Andare a fare la spesa per chi non può uscire per esempio, sempre mantenendo le debite precauzioni.”
La sua voce al telefono è forte e squillante, felice di aver potuto assaporare un Pinot Grigio proprio ieri. Appassionata del buon bere Olivia guardava la sua cantina ben fornita con preoccupazione: nonostante non avesse perso né il gusto né l’olfatto, quelle bottiglie suscitavano in lei nausea.
“Aver mangiato bene e finalmente bevuto il mio vino mi fa capire che finalmente sono guarita..ma è successo solo adesso, dopo più di un mese. Ho i miei colleghi che ancora non hanno recuperato totalmente olfatto e gusto. Io ho avuto tanti sintomi, ma per fortuna nulla ai polmoni”.
Anche i miei 3 figli hanno dovuto affrontare una stretta quarantena di circa 20 giorni, proprio dal 3 marzo. In quei giorni ho sentito davvero l’affetto e la solidarietà, anche materiale, di tante persone amiche, che si sono offerte di fare la spesa per noi. Grazie a loro abbiamo potuto sopravvivere durante quei giorni piuttosto duri. Ora, a turno e con tutte le precauzioni necessarie, sono i miei figli adolescenti che escono a fare la spesa.
Avverto un po’ di disorganizzazione nelle strutture sanitarie, forse perché non sono abituate a gestire queste emergenze, ma per tutto il tempo della mia malattia ho avuto uno stretto contatto con i medici della ASL che si sono sempre sincerati della mia salute.
Da metà marzo ho ripreso a lavorare in smart-working, con ritmi piuttosto intensi; adesso posso dirmi finalmente guarita.”
Parlando con i suoi amici di lavoro, Olivia ha potuto capire quanto siano variegate le modalità con cui questo virus possa manifestarsi: bruciore a gola, naso e occhi, spossatezza comune a tutti, febbre, che può essere più o meno alta, tosse, che può essere più o meno intensa, perdita di gusto e olfatto, nausea solo per alcuni, per non parlare dei sintomi più seri dell’affanno e delle difficoltà respiratorie”.
Roma si è preparata con molti ospedali e punti COVID pronti ad accogliere i pazienti. Non appena la febbre e la tosse si fanno più preoccupanti, si può chiamare il 112.
Grazie Olivia perché sapere dalla tua voce che #andràtuttobene è molto importante per tutti noi, perché guarire si può…
di Aldo Marinelli del 06 aprile 2020