Ostia tra futuro e passato: l'insabbiamento del Canale dei Pescatori
Inizia oggi una rubrica in collaborazione con lo storico amatoriale Giovanni Mustazzolu, in cui documenti del passato descrivono come sono state studiate e a volte risolte alcune problematiche attuali del territorio
Ostia e il suo territorio presentano delle criticità che si ripetono ciclicamente e che spesso sono state oggetto di tentativi di risoluzioni definitive o temporanee.
Grazie alla grande opera di ricerca negli Archivi di Stato da parte di Giovanni Mustazzolu possiamo trovare tali problematiche radicate nel passato e la cui scoperta avviene grazie a relazioni, lettere o progetti antichi.
Inizia oggi una rubrica che prende in considerazione alcune situazioni difficoltose che vanno avanti da secoli e che spesso non trovano ancora una soluzione finale.
Il primo grande problema considerato è l’insabbiamento del Canale dei Pescatori, importante arteria fluviale per i pescatori e per il deflusso delle acque interne del territorio. Cerchiamo di capire come nel tempo questo fenomeno sia stato affrontato.
ANNO 2022
È notizia giornaliera del problema dell’insabbiamento della foce del canale dei pescatori i cui titoli sui media sono: “Le barche non possono uscire” “Problemi di dragaggio e smaltimento delle arene dragate” “Pulizia dell’alveo del canale”.
A queste problematiche si aggiungono poi le proposte per eliminare l’insabbiamento, come il prolungamento dei moli del canale.
Documenti del passato descrivono le stesse problematiche e se pur in modo diverso propongono le stesse soluzioni:
ANNO 1795
Relazione per lo spurgo delle arene alla foce del canale
(documento originale visionato presso l'Archivio di Stato di Roma. Gli autori pubblicano parafrasando solo alcune frasi inerenti l’argomento in discussione)
Nella relazione i periti descrivono come la foce sia chiusa dalle arene "fino a palmi 7 di fondo sotto il pelo dell’acqua, eccettuato nella foce, che noi trovammo chiusa con quattro palmi nel maggior di altezza di arena e canne 5 di lunghezza qui portate dalle burrasche del mare. Questo canale è stato spurgato in tutta la sua lunghezza".
Inoltre, i periti propongono il prolungamento di contenimento "per ottenere libera la foce dell’Arno e […]prolungando con palizzate dentro il mare lo stesso proponiamo noi per la foce del canale dello stagno".
ANNO 1933
Lettera dell’Ing. Orsi al Capo del Governo Benito Mussolini sul costruendo ponte di Castelfusano
(documento originale visionato presso l'Archivio Centrale dello Stato. Gli autori pubblicano parafrasando solo alcune frasi inerenti l’argomento in discussione)
"[...]l'attenzione sul costruendo ponte di Castelfusano. L'utilizzazione del Canale di Castelfusano così come si trova, senza particolari spese, per il ricovero di piccoli battelli a vela, a remi e con fuoribordo è possibile se, […] fosse incaricato un sorvegliante a ripristinare lo "sfocio" del canale con pochi colpi di pale, dopo l'insabbiamento inevitabile dovuto alle mareggiate.
I 15 centimetri circa di fondale minimo così ottenibili sulla bocca sono sufficienti a permettere di spingere piccole imbarcazioni dal mare nell'interno del canale con il solo intervento del proprietario senza ricorrere a speciali aiuti sempre costosi e spesso introvabili […]. Tuttavia, se il ponte che dovrà essere costruito sul canale per consentire il prolungamento del viale non sarà munito di un sistema qualsiasi per renderne apribile la parte centrale, sarà inevitabilmente preclusa ogni possibilità di utilizzazione del canale come ricovero di anche piccole imbarcazioni. Ed allora un centro balneare che sarà forse destinato a divenire uno dei più importanti del genere per la presenza di Roma alle sue spalle offrirà lo spettacolo davvero poco felice di un mare quasi deserto. Con profonda osservanza, Ing, Alessandro Orsi"
Articolo firmato da Aldo Marinelli e Giovanni Mustazzolu che afferma di se: "Girovagando su internet si vedono molti siti che parlano di progetti per Ostia, da profano posso solo prenderne atto informativo, non sono un professionista né di urbanistica e neppure di architettura"
di Aldo Marinelli del 12 ottobre 2022