Ostia tra futuro e passato: il sovrappasso della Stazione di Ostia Antica
Scopriamo la storia del mostro così come viene definito il sovrappasso che dal piazzale della stazione di Ostia Antica consente l’attraversamento della Via del Mare per arrivare al parco archeologico di Ostia Antica
Continua la collaborazione con Giovanni Mustazzolu alla ricerca delle storie di Ostia che il futuro e il passato accomuna nel bene e nel male.
Oggi andiamo a Ostia Antica a scoprire la storia del sovrappasso della Via del Mare e della via Ostiense che permette di arrivare fino agli Scavi di Ostia Antica. Chiamato da molti il mostro, il passaggio rappresentava il progresso quando le condizioni territoriali di una antica e una nascente città di Ostia erano ben diverse da oggi.
Oggi però non esiste più nessuna giustificazione: il mostro si è fermato alla storia di ieri e non ha progredito, non soddisfa più le necessità primarie dell’uomo. Ma come cambierà il suo stato e soprattutto come si è arrivati a tutto ciò?
La risposta va trovata nell'osservazione degli avvenimenti e della trasformazione del territorio e soprattutto nello sviluppo demografico di Ostia e Ostia Antica.
La seguente tabella mostra l’incremento vertiginoso della popolazione dal 1921 al 1961.
A questa crescita demografica associamo tre avvenimenti importanti del territorio:
• Anno 1924 - La Ferrovia Roma-Marina di Ostia, con la stazione di Ostia Scavi
• Anno 1960 - Le Olimpiadi e gli Scavi di Ostia Antica
• Anno 1961 - Apertura dell’aeroporto di Fiumicino
Vediamo come l’uomo è intervenuto per risolvere le problematiche di viabilità legate a tali avvenimenti.
La Ferrovia – Ostia Nuova (Denominazione del 1916)
Portare Roma al mare fu un’idea dell’Ingegnere Paolo Orlando. Amplio fu lo scetticismo del popolo, documentato da alcuni popolari giornali come La Stampa del 10 agosto del 1933 a pagina tre: “fate pure la ferrovia, costruite magari la città e sarà un fallimento”.
Questa era una delle tante espressioni delle cassandre nonostante che nelle giornate festive sulla ferrovia transitassero ottantamila viaggiatori.
Lido di Roma (Denominazione del 1933)
La nuova città di Ostia mare cresceva (nel 1924 il palazzo del Governatorato e lo stabilimento Roma; nel 1926 le case popolari di Palmerini, l’idroscalo e tanto altro) e questi furono gli interventi:
• la Via Ostiense fu “allargata” come si legge nello stralcio di lettera per avviso ai proprietari terrieri
• fu proposto l'incremento delle carrozze della ferrovia come si legge nello stralcio lettera per incremento ferroviario
La stazione di Ostia Scavi (Denominazione del 1924)
L’attraversamento da parte dei pedoni del Viale del Mare (largo 30 metri e con tre sedi stradali di cui la corsia centrale di 14 metri, così descritto sul giornale “La Nuova Italia del 1934) è sempre stato un enorme problema da affrontare con molta attenzione.
La Via del Mare e la Via Ostiense negli anni ‘50 in una cartolina pubblicata da Tonino Menghi
Scendendo dal treno infatti, i pedoni si immettevano direttamente nel viale denominato nel 1928 “strada della Stazione” e successivamente denominato “ Via della stazione di Ostia Antica” ed è lo stesso viale alberato che vediamo nelle foto aeree del 1944 e del 1957 .
Anche se sul Viale del Mare furono posti cartelli di attenzione per gli automobilisti, come si legge nello stralcio di lettere, ed anche se, per un certo periodo, c’è stato un presidio di controllo, l’attraversamento del Viale del Mare con il passare degli anni era sempre più pericoloso tale da provocare incidenti a volte mortali.
Foto aerea anno 1944
Foto aerea anno 1957
Le cartoline d’epoca ci lasciano testimonianze di interventi aggiuntivi tipo pali verticali con strisce bianche e garrite con addetti al controllo del traffico.
I progettisti nel 1933 cercarono di ampliare lo spazio con simil-rotatorie come lo slargo rotondo in Viale del mare e via degli scavi ma ciò non basta:
Con il grande evento delle Olimpiadi nel 1960 e con l’inaugurazione dell’aeroporto di Fiumicino nel 1961 la via del Mare classificata autostrada fu incorporata alle strade Statali con il nome di SS8 e vide un incremento notevole di traffico.
Fu allora che i progettisti pensarono ad attraversamenti pedonale sopraelevati.
Ci sono tracce sul web di alcuni di tali progetti tra cui quello delle Costruzioni metalliche Finside e quello dell’Ingegnere Fabrizio De Miranda nel 1961. Potrebbe proprio essere questo l'inizio del ponte che oggi è indicato come il mostro.
Il progresso però non si ferma e l’essere umano lo crea e lo usa a seconda della necessità. A volte sembra si torni indietro oppure si fanno balzi avanti utilizzando tecnologie più moderne incorporando a volte le idee passate e futuristiche.
Nascono quindi progetti come la grande rotatoria ad Ostia Antica dell’Architetto Aymonino, approvata ed archiviata, l’idea di semafori pedonali all’uscita della Stazione di Ostia Antica, oppure progetti di installazione di ascensori o l’unione delle due idee.
Ma il mostro rimane lì, croce e delizia dei turisti e dei disabili, che diventa un vero ostacolo insormontabile tra il moderno (la stazione) e l'antico (gli scavi).
Articolo firmato da Aldo Marinelli e Giovanni Mustazzolu che afferma di se: "Girovagando su internet si vedono molti siti che parlano di progetti per Ostia, da profano posso solo prenderne atto informativo, non sono un professionista né di urbanistica e neppure di architettura"
di Aldo Marinelli del 13 novembre 2022