giovedì 21 novembre 2024
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Ostia tra futuro e passato: i ponti sul Tevere

Il ponte della Scafa, tuttora oggetto di continue polemiche, non è l’unica idea di ponte sul Tevere pensata nel passato. Scopriamo qualcosa di più grazie a Giovanni Mustazzolu e alle sue carte da archivio


Ostia tra futuro e passato: i ponti sul Tevere


Ostia tra futuro e passato: i ponti sul Tevere

Il ponte della Scafa é l’unico ponte sul Tevere che abbiamo ad Ostia ma ha sempre fatto parlare e scrivere molto, data la grande importanza che ha come collegamento tra Fiumicino e la nostra città.
Nelle documentazioni sulla sua storia e le sue origini visionate da Giovanni Mustazzolu nelle sue ricerche, sono stati rinvenuti antichi testi che citano notizie “curiose” non solo sul nostro ma anche su altri ponti sul Tevere.
Alla domanda “Perché a Ostia il ponte sul Tevere sta in quel punto?”, la risposta ricorrente è “perché va a sostituire l’antica scafa!"
Ma se veramente la sostituisse, la sua posizione non dovrebbe essere quella bensì a Fiumara, dove l’antica scafa era già presente prima del 1813, come ci testimonia una relazione del cappellano di Fiumicino datata in quell'anno: (ne pubblichiamo uno stralcio, dopo visione presso un archivio storico, attar verso un nostro scritto parafrasato ma lasciando alcuni termini originali)

Quando la R.C.A. vendette l’Isola Sacra alli sig.ri Giorgi (fa riferimento a Carlo Giorgi nell’acquisto 1796), conferì ai medesimi la SCAFA che esiste tuttora nel canale navigabile detti di ponente, che mantiene la comunicazione dell’isola sacra con la terra ferma della parte della tenuta di porto. Niuna riflessione si fece, ne potevagli fare, perché vi fosse la comunicazione dell’isola dalla parte di levante, detta fiumara grande con la tenuta di Ostia

Ostia tra futuro e passato: i ponti sul Tevere

A Tor Boacciana, invece, la scafa viene quasi sempre menzionata alla data del 1884, nonostante anche questa sia smentita da altri documenti che citano periodi antecedenti.

Ostia tra futuro e passato: i ponti sul Tevere

Un'altra ipotesi del motivo per cui il ponte possa stare in quel punto potrebbe essere il tracciato, nei pressi di Tor Boacciana, dell’antica via Severiana. Il suo basolato infatti si rinviene vicino la Sinagoga, all’interno del Parco Archeologico di Ostia Antica, e si andava a congiungere con quello di Via Flavia di Portus nei pressi della necropoli a Isola sacra. Quella zona quindi potrebbe essere la posizione storica di un attraversamento del Tevere con ponti di barche. Quel ponte che presumibilmente lo stesso Papa Leone X attraversò nel 1513 (oppure nel 1519) per recarsi dalla rocca di Ostia a Ponte Galera, suo luogo di caccia.

Ci sono poi due altre riferimenti curiosi: una incisione di rame del 1566 di Ferdinando Bertelli e una cosmografia con la mappa di Ostia del 1614 (xilografia colorata di Sebastian Münster) dove sono indicati ben due ponti: il primo di fronte alla rocca di Ostia ed il secondo poco prima di arrivare al mare nei pressi di una fortezza che potrebbe essere Tor Boacciana.
Tali ponti potevano essere quindi provvisori e realizzati in burchielli, piccole imbarcazioni in legno lunghe al massimo poco più di un metro e mezzo, oppure ricavati da indicazioni imprecise.

Ostia tra futuro e passato: i ponti sul Tevere

Solo verso la fine del 1800 la nostra immaginazione può essere sostituita da dati certi: a partire da quella data infatti compaiono documenti con data, nomi e firme varie che confermano la veridicità dei fatti storici. Si inizia a parlare di un ponte sul Tevere.

Anno 1882
In un documento (visionato presso ACS, Istanza al Ministero dei lavori pubblici, ponti e strade) il concessionario della ferrovia Ponte Galera-Fiumicino (cosi è citata nel documento) scrive al Ministro dei lavori pubblici sollecitando la realizzazione della strada da Fiumicino a Ostia e la realizzazione di un ponte a Fiumara. Possiamo pensare che possa essere il ponte denominato poi della Scafa(?).
In un disegno, visionato presso un archivio storico, non datato ed anonimo, ma databile intorno al 1800, si mostra una linea (indicata in figura con la freccia rossa) con la scritta ferrovia di Ostia, che attraversa il Tevere all’altezza di Ostia Antica, vallata di Capo due Rami.

Ostia tra futuro e passato: i ponti sul Tevere

Questo tracciato potrebbe essere stato uno degli studi elaborati in quegli anni riguardo la ferrovia di Ostia per la costruzione di un ponte per l’attraversamento del Tevere.


Ostia tra futuro e passato: i ponti sul Tevere

È del 1869, invece, un primo progetto (nell’immagine il titolo di una relazione visionata in un archivio storico), approvato dall’allora Stato Pontificio e poi sparito con l’avvento del Regno d’Italia, dell’Ing. Filippo Costa.
E' invece del 1878 l'inaugurazione della linea ferroviaria di Ponte Galeria.

Per vedere le prime documentazioni del Ponte della Scafa bisognerà attendere il 1900.

Anno 1916
Il primo Ponte della Scafa fu fatto realizzare dall’Ing. Paolo Orlando con le arcate in ferro smontate dal ponte provvisorio degli Alari a Roma. Fu bombardato però nel 1943.

Ostia tra futuro e passato: i ponti sul Tevere
Ponte della Scafa in metallo

Ostia tra futuro e passato: i ponti sul Tevere
Ponte degli Alari a Roma

Anno 1950
Il 2 dicembre si inaugura il ponte tuttora esistente.

Anno 2004
E' storia recentissima e molto discussa il progetto del nuovo ponte, che come riporta la foto nasce nel 2004 e che avrebbe dovuto completare i lavori nel 2020!!

Ostia tra futuro e passato: i ponti sul Tevere

Tra ponti reali e ponti immaginati o progettati, esiste ora un nuovo progetto virtuale: il secondo ponte sul Tevere a Dragona, territorio che ha avuto negli ultimi anni un altissimo sviluppo demografico. Sarà anche in questo caso un disegno su una cosmografia per sentito dire o una realtà che supera la fantasia?


Ostia tra futuro e passato: i ponti sul Tevere


Articolo firmato da Aldo Marinelli e Giovanni Mustazzolu che afferma di se: "Girovagando su internet si vedono molti siti che parlano di progetti per Ostia, da profano posso solo prenderne atto informativo, non sono un professionista né di urbanistica e neppure di architettura"

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