Clemente Caramaschi: come si fa a non dipingere?
Un'altra eccellenza del nostro territorio: l'artista pittore che rappresenta la natura di Ostia in modo superbo
"E' un pò che sono seduto sul mio sgabello da pittore, piantato sulla sabbia delle dune di Castelporziano... Aspetto il sole. Devo vederlo arrivare nel più assoluto silenzio, l'immagine che mi arriverà con la prima luce sui cespugli delle dune sarà come il sipario di un teatro che aprendosi mostrerà a me spettatore impaziente lo scenario unico della natura con i suoi mutamenti".
Così Clemente Caramaschi descrive il suo rapporto con la pittura, un bisogno imprescindibile nato all'età di 11 anni e da cui non si è potuto più separare, fino alla scelta definitiva: abbandonare il proprio lavoro per aprire nel 1998 una bottega d'arte in via Diego Simonetti 74.
Un artista che dipinge in natura, cavalletto portatile e colori ad olio: un rapporto personale e profondo con ciò che lo circonda che lo trascina in un mondo a parte e che lui definisce così: "Penso che se devo dipingere un albero è necessario entrarvi, viverlo nel suo intimo, essere e divenire parte di esso, diventare albero, laddove sia più semplice parlare con esso".
Nei suoi occhi "risiede un diverso ordine di tutte le cose", cura e trascina "i colori di dentro all'esterno per esprimere il mistero dell'essenza".
di Aldo Marinelli del 21 ottobre 2017