A Ostia si pescano anche le trote
Una rarità ma può accadere, alla foce del Tevere, a Fiumara Grande
Sapevate che anche a Ostia si pescano le trote?
Si, avete letto bene, quel pesce che pensiamo viva solo nei torrenti limpidi ed incontaminati di montagna!
Smoltificazione, questa la parola inusuale che spiega il motivo per cui un classico pesce di acqua dolce possa diventare anche un abitante di acque salmastre o addirittura salate.
Abbiamo in mente sicuramente l’anguilla e il salmone che compiono vere migrazioni dall’acqua dolce a quella salata per riprodursi, ma la trota è meno conosciuta nelle sue abitudini.
In questo tipo di organismi si modifica completamente il metabolismo comportando cambiamenti sia fisiologici che morfologici. Innanzitutto nelle branchie si attiva maggiormente la pompa sodio-potassio che regola l’osmolarità del corpo, cioè la capacità di controllare la concentrazione di sali nei propri fluidi interni. Abbiamo poi i cambiamenti morfologici, che modificano forme e colori. La nostra trota è la Salmo trutta che nel Tirreno raramente raggiunge le foce dei fiumi e si “trasforma” in trota di mare: cambia il suo colore ma non la sua forma. Diventa argentea con piccole macchie nere nette sull'opercolo, altre più grandi e scure a forma di X sul dorso e sui lati, al contrario di quella di fiume che presenta colori molto vivaci che vanno dal bruno-verdasto al verde oliva con macchie di colore rosso, arancioni o viola con sfumature dorate.
La trota è quindi una specie anadroma: fino all'età di 5 anni vive in acque dolci, poi per circa un anno discende a mare per raggiungere la maturità sessuale. Successivamente risale i fiumi per riprodursi nelle acque dolci di origine. La femmina ha una deposizione invernale da 1.000 a 15.000 uova. Anche la sua dieta varia: in mare si nutre soprattutto di sardine e crostacei, mentre in acqua dolce di piccoli pesci, insetti e larve.
In mare la sua cattura è piuttosto casuale, con ami e lenze o tramagli. Può raggiungere 1 metro di lunghezza e fino a 15 kg di peso. In Italia è segnalata per il mar Ligure, le coste laziali, la Sardegna e in Adriatico.
Le foto che vedete si riferiscono ad un ritrovamento di aprile scorso fatto da parte di Manuel Perrulli: “Ero a pesca di spigole in albeggio, pescavo con il bigattino e il galleggiante. Stavo posizionato a Fiumara Grande, sulla foce del fiume Tevere. Dopo aver effettuato qualche cattura di spigole e cefali, mi è capitata una cosa molto rara: aveva abboccato una trota alla mia lenza. Come si sa, le trote non sono presenti in acque come quelle del Tevere cittadino, ancora meno in quelle della foce che sono salmastre. Mi era già capitato di prendere qui pesci di acqua dolce come carpe o cavedani ma mai una trota. Subito dopo le foto ho liberato nuovamente l'esemplare”.
Grazie Manuel, abbiamo scoperto quindi una rarità del nostro fiume e del nostro habitat: viva la trota!
A cura di Aldo Marinelli e Filippo Fratini, Ostia in action
di Aldo Marinelli del 19 febbraio 2022