L'albergo della Sirena
Situato nell'attuale viale della Marina 41 l'albergo ha vissuto tante storie che ci vengono raccontate dalle foto e dalle parole di Anna Maria Centomini, nipote di Antonio Nobili, pioniere di Ostia
Antonio Nobili e Contilia Romagnoli, con il personale dell'albergo davanti alla struttura in viale della Marina 41
"La sua intuizione fu giusta quando vide arrivare la ferrovia nel 1924 e immaginò un grande sviluppo per la cittadina balneare di Ostia.
Iniziò a costruire il suo albergo, inaugurato nella primavera di quello stesso anno: fu un successo. Finalmente la gente poteva permettersi di andare al mare, anche senza l'automobile che in quel tempo era dominio di pochi.
I nonni Antonio Nobili e Contilia Romagnoli
Mia madre e i suoi fratelli mi hanno sempre raccontato quel periodo della loro vita come uno dei più belli e spensierati.
Il nonno con le figlie sulla spiaggia libera di Ostia
Mia mamma Enrica con le sorelle Emilia e Angela ed un cugino sul lungomare di Ostia, nei pressi del Plinius. 1940
Poi....è arrivata la guerra.
L'albergo fu dismesso, la casa requisita dai tedeschi che ne fecero la sede del loro comando.
Mia madre ricordava sempre quando suo padre si rivolse ad un ufficiale tedesco per chiedere l'accesso alle terrazze della casa, dove teneva tutta l'attrezzatura che gli sarebbe stata necessaria per lavorare a Roma, negli altri due alberghi che mio nonno possedeva. L'ufficiale lo spinse da parte con violenza dicendo:" Guai ai vinti!"
Immaginate per una ragazzina veder trattare così il proprio padre: non lo ha mai dimenticato.
Da quel comando probabilmente partirono gli ordini per i bombardamenti di alcune delle più belle costruzioni di Ostia, tra i quali l'hotel Roma.
Mia madre ricordava sempre quella costruzione, descrivendola come un luogo bellissimo e magico, con l'orchestra che suonava dal vivo tutte le sere: forse perché l'associava alla sua gioventù, quando andava a ballare coi fratelli e gli amici più cari.
Dopo la liberazione mio nonno riprese il possesso della casa ma trovò uno sgradito regalo da parte degli invasori: una bomba, posizionata dietro il water di un bagno, che a detta degli artificieri avrebbe potuto far saltare l'intero stabile.
Dopo tanti lavori di restauro il villino venne affittato ad un convento di suore, poi divenne caserma dei carabinieri, ecc. ecc..
Nel 1954, alla mia nascita, il nonno divise la casa in appartamenti e li diede ai suoi figli.
Ricordo gli anni belli, le lunghe estati a Ostia coi nonni e gli zii. Ricordi indelebili di una cittadina ridente dove c'era tutto e di una bellissima famiglia.
Io in braccio a mia zia Emilia detta Mimma. 1955
Io sul pontile nel 1960
Io con nonna Zoe, mamma di mio papà, sul pontile
Mio padre la domenica non amava andare al mare per via della troppa gente e allora andavamo in pineta, tavolinetti e cestini per il picnic, fettine impanate e lasagne, palloni e amache.
Io e papà al mare, Antonio Centomini
Poi cresciuti i figli mia madre e i suoi fratelli si trovarono a mantenere delle case ormai vuote e quindi decisero di affittare gli appartamenti.
Il primo inquilino fu lo storico Istituto Camilli, che prese tutto il primo piano e vi restò per circa quaranta anni.
Poi fu la volta del piano rialzato, che divenne per un pò un elegante ristorante e poi un parrucchiere per molti anni.
Oggi mia madre ed i suoi fratelli non ci sono più: loro si che avrebbero saputo raccontarvi molte più cose di quante ne sappia io.
Mi fa piacere parlare di Ostia perché mi ricorda la mia gioventù ma soprattutto la mia famiglia, che è stata tutto per me."
Sto lottando per rimettere a posto la casa, insieme ai miei fratelli e ai miei cugini
di Aldo Marinelli del 27 gennaio 2019