Il super grongo da due metri
Un grongo di due metri pescato a 70 metri di profondità lungo le nostre coste: scopriamo di più su questa specie ancora misteriosa
“Aldo vieni a vedere cosa abbiamo pescato…”
Così inizia la giornata di oggi: erano circa le 7 e Giuseppe mi invita a guardare le foto che aveva scattato sulla barca del papà Michele. Uno strano pesce lungo 2 metri dalle sembianze di una murena.
Nel giro di un’ora io e Filippo Fratini, il mio amico biologo marino, accorriamo al Borghetto dei pescatori aspettando la barca.
A prima vista sembrava proprio un grongo, ma dalle dimensioni spropositate. Lo misuriamo, guardiamo i denti, le varie pinne e attendiamo nel dare una risposta. Contattiamo l’ittiologo siciliano Francesco Tiralongo, che dopo aver visto le foto ci conferma:
“Le femmine del grongo raggiungono taglie notevolmente più grandi degli esemplari di sesso maschile. Durante la riproduzione, che avviene in estate, probabilmente solamente le prime subiscono una profonda trasformazione che si manifesta con atrofia scheletrica e perdita dei denti, oltre a un considerevole ingrossamento degli organi riproduttivi che avviene invece in entrambi i sessi. Dopo la riproduzione, probabilmente, le femmine muoiono. Tuttavia, le migrazioni e la biologia riproduttiva di questa specie rimangono ancora poco chiare e richiedono ulteriori studi e approfondimenti. Quando dei grossi esemplari maturi vengono catturati, soprattutto se mostrano una colorazione particolarmente scura e uniforme, non vengono talvolta riconosciuti come gronghi, proprio a causa della profonda trasformazione che subiscono durante il periodo riproduttivo.”
Una bellissima occasione quindi per scoprire qualcosa di più di questa specie dai connotati ancora misteriosi, vero Filippo?
“Il grongo è un pesce molto comune qui da noi. Vive sui fondali rocciosi, sabbiosi o fangosi, dai 10 fino ai 1000 metri di profondità, anche se può spingersi fino a 300 metri. Come dice Francesco, sono ancora poche le informazioni sulla sua riproduzione ma sembra che la deposizione delle uova avvenga ad elevate profondità. Studi in acquario su femmine vicine alla maturità sessuale hanno osservato che può avvenire una progressiva decalcificazione dello scheletro, un ingrossamento dell’animale e la successiva morte. Compare inoltre un tappo calcareo allo sbocco dell’ovidotto per impedire la fuoriuscita delle uova. La pressione che si trova intorno ai 1000 metri di fatto impedisce la precipitazione del carbonato di calcio, favorendo la deposizione.”
Anche lui ha una riproduzione particolare come quella delle anguille, che ricordo si incontrano tutte nel Mar dei Sargassi?
La riproduzione avviene in estate e sembra che il grongo deponga le uova solo in un paio di zone ben precise che sono state individuate tra lo stretto di Gibilterra e le Isole Azzorre e in Sardegna, a profondità superiori ai 500 metri, fino anche ai 1000 metri. Durante la deposizione delle uova, inoltre, il grongo smette di nutrirsi.
Anche la sua larva è leptocefala?
Si come quella dell’anguilla: una larva dal corpo appiattito lateralmente, trasparente e con un solo occhio e denti sviluppati. Ci mette due anni a passare alla forma adulta e forma coppie durature.
di Aldo Marinelli del 15 giugno 2019