L'essenza delle piccole cose
Lucrezia Tino pensa che la fotografia ci ha aperto gli occhi, ci ha aiutato ad andare oltre le apparenze della realtà, paradossalmente, attraverso la lente di una macchina fotografica
Quando la scuola incontra l’arte fotografica si realizza un connubio fantastico, ricco di emozioni, insegnamenti e colori. Questo mi ha insegnato il progetto “Obiettivo Ostia: il mondo visto con altri occhi”; infatti grazie ad Aldo Marinelli, professore e biologo, noi giovani ragazze del Liceo Ginnasio Statale Anco Marzio siamo riuscite ad “imparare il mondo attraverso l’obiettivo”.
A parer mio la fotografia ci ha aperto gli occhi, ci ha aiutato ad andare oltre le apparenze della realtà, paradossalmente, attraverso la lente di una macchina fotografica, siamo riuscite a cogliere l’essenza delle piccole cose, i dettagli ed i colori che prima sfuggivano alla nostra attenzione.
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Sicuramente dopo questa esperienza, se dovessi associare un primo colore alla mia città, Ostia, sarebbe l’azzurro del cielo e del mare. Queste foto mostrano “la mia Ostia” nel contempo quieta come il cielo ed impetuosa come le onde del mare, un dualismo artisticamente perfetto per descrivere ciò che ci si è presentato davanti agli occhi.
Un altro colore che mi ricorda la vitalità di Ostia è il verde della natura, vibrante, palpitante e screziato dai caleidoscopici colori dei boccioli.
Incastonate tra questi colori “naturali” ed incontaminati si disvelano, davanti agli occhi dello spettatore, le sfumature create dalla mano dell’uomo, come il bianco marmoreo della Nike Alata allo stabilimento balneare Vittoria e il rosso tufaceo delle rovine della Villa di Plinio.
L’ultimo colore di cui vorrei parlare è quello della vita, rappresentato dagli abitanti di Ostia, uomini, donne, bambini che vivono la quotidianità di questo paesaggio ricco di contrasti, naturale ed artefatto, ma, nonostante tutto, nostro.
Questo corso ha rappresentato, per me, un viaggio, un percorso arduo che lentamente, con il passare dei giorni, ha arricchito la mia visione del paesaggio circostante, tutto è diventato più chiaro; i miei occhi, come l’obiettivo di una macchina fotografica, sono riusciti, finalmente, a mettere a fuoco il mondo.
di Aldo Marinelli del 09 agosto 2019