Riflessioni di un Ostiense/Lidense
Vivo al mare da quando sono nato e non ne potrei fare a meno...questo è il pensiero di partenza per questa riflessione
Quanti di noi prima di andare al lavoro o accompagnare i figli a scuola o semplicemente quando si ha del tempo libero, non passa davanti al mare pur di vederlo almeno una attimo, magari anche allungando la strada che si deve fare?
La riflessione nasce perché parlando spesso con chi è nato o vive da tanti anni a Ostia a questa domanda avrà sicuramente una risposta affermativa. Se invece si ha di fronte una persona che viene da Roma (come se Roma fosse un mondo a migliaia di chilometri) non prova la stessa sensazione oppure risponde semplicemente che Ostia rappresenta per lui il mare della domenica di luglio.
Per un Ostiense/Lidense il mare è la quotidianità, l'infanzia, il primo bacio, le vacanze estive.
Tutto gira intorno ad esso: dall'affaccio al pontile, alla passeggiata in bicicletta sul lungomare, dalle stelle cadenti sulla spiaggia in agosto alla partita di racchettoni tra amici.
C'è chi lo ama solo d'inverno quando diventa tutto per chi ci vive, quando tira forte il vento e sul pontile non c'è nessuno oppure sulla spiaggia è pieno di legni e legnetti da tirare al cane; c'è chi lo ama la mattina all'alba, quando tutti i colori sembrano pennellate di un artista, perché la luce radente crea atmosfere magiche; c'è chi lo ama al tramonto, quando il sole si tuffa al suo interno e senti lo sfrigolio del fuoco; c'è chi lo ama sempre anche d'estate quando è preso d'assalto ma assume le sue trasparenze migliori, come quest'anno.
Io lo amo in ogni istante per tutti i particolari che sa darmi, per i suoi colori che variano in ogni momento e stagione, per i delfini che ormai ospita, per la forza che mi trasmette, per la salsedine che mi sporca le lenti, per l'odore che solo lui sa darmi.
Ecco perché mi sento Ostiense/Lidense e sono fiero di esserlo!
di Aldo Marinelli del 18 ottobre 2016